Appennino centrale, Protocollo per rafforzare occupazione, autoimpiego e sicurezza sul lavoro nelle aree cratere
Condividere azioni e interventi per promuovere l’occupazione, l’autoimpiego, il lavoro autonomo e professionale e la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro nei territori del cratere dei sismi dell’Appennino Centrale del 2016 e del 2017 è quanto prevede il Protocollo d’intesa siglato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Commissario Straordinario al sisma 2016, presentato ieri nel corso di una conferenza stampa in Senato.
Il Protocollo individua nell’area del cratere sisma 2016 un modello di gestione territoriale – l’Appennino Centrale – come laboratorio innovativo per l’attuazione di una strategia condivisa tra le parti. Questa sinergia riguarda azioni per il rafforzamento del mercato del lavoro, del sistema delle competenze, dei servizi sociali, del terzo settore, del welfare territoriale e comunitario e del sistema di formazione professionale terziaria (ITS). Inoltre, attraverso una specifica convenzione, vengono promosse le iniziative di formazione e di sostegno all’autoimpiego e al lavoro autonomo e professionale previste dal nuovo Fondo nazionale per l’autoimpiego, che stabiliscono per l’area del cratere un’intensità di aiuti parametrata a quella prevista per il Mezzogiorno. L’intesa raggiunta prevede una specifica finalizzazione nei confronti del territorio colpito dai sismi attraverso “programmi mirati territoriali”, sulla base di quanto previsto dalle misure del Pnrr e dal Fondo sociale europeo relativamente al sostegno allo sviluppo occupazionale, al rafforzamento del mercato del lavoro, all’imprenditoria femminile, nonché agli interventi contro la povertà educativa e per rafforzare le infrastrutture sociali.
In questa vasta area colpita da eventi catastrofali il lavoro assume una funzione strategica e ambivalente: mentre promuove la crescita e il rilancio, al contempo contrasta il fenomeno dello spopolamento, in corso ormai da decenni. In tale contesto, le nuove generazioni assumono un ruolo centrale: per lo sviluppo di questi territori (resi più sicuri, connessi, accessibili e dotati di nuovi servizi) è fondamentale sia consentire ai giovani di continuare a vivere nelle loro comunità, sia attrarre quanti decidano di venire nell’Appennino Centrale e formarsi per nuove tipologie di lavoro. Inoltre è prevista una linea specifica di intervento che riguarda il tema della sicurezza sul lavoro. La volontà condivisa del Ministero e della Struttura Commissariale è quella di rafforzare la tutela della salute e dei diritti dei lavoratori del comparto edile, potenziando le azioni di incentivazione alla formazione e all’organizzazione di cantieri sempre più sicuri. Una decisione determinata dalle caratteristiche specifiche del contesto: nel cratere che si estende per 8mila chilometri quadrati sono attivi oltre 9mila cantieri della ricostruzione privata (sono 4,8 i miliardi di euro liquidati finora) e più di 3500 cantieri per la ricostruzione pubblica (per un valore superiore ai 4 miliardi di euro).
Infine, il Protocollo prevede l’impegno del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, finalizzato a stabilire, per i territori delle 4 regioni del cratere (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria), una specifica intensità di aiuto – nell’ambito delle forme di incentivazione previste per lo sviluppo occupazionale, per l’autoimpiego e per il sostegno alle assunzioni – in ragione delle specifiche caratteristiche di questa area e nel rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato.