Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato le regole operative del GSE sull’“energy release”: prevista dal decreto 181 del 2023, la norma si rivolge alle imprese a forte consumo di energia elettrica, che vogliano realizzare nuova capacità di generazione da fonte rinnovabile, o attraverso nuovi impianti o con il rifacimento degli esistenti. Il provvedimento di approvazione reca la firma del Direttore generale mercati e infrastrutture energetiche del Dipartimento Energia MASE.
Il decreto di approvazione, lo ricordiamo, era stato firmato dal MASE nello scorso mese di luglio.
Il meccanismo dell’ “energy release” prevede la possibilità di anticipazione, per un periodo di tre anni, di una quota parte della quantità di energia elettrica rinnovabile e le relative garanzie di origine a un prezzo di cessione definito dal Gestore dei Servizi Energetici, da restituire poi in venti anni a decorrere dall’effettiva entrata in esercizio degli impianti.
I successivi passaggi sono ora il bando per l’assegnazione e l’apertura del portale per le manifestazioni di interesse ad accedere al beneficio.
Si prevede che le regole operative del Gestore dei Servizi Energetici permetteranno di procedere nell’attuazione di una norma che può accompagnare circa 3800 imprese energivore nel processo di transizione.
COS’E’ L’ENERGY RELEASE
L’Energy Release 2.0 è un meccanismo che funziona nella forma di una sorta di “scambio” concepito per promuovere e accelerare lo sviluppo di capacità rinnovabile da parte delle imprese energivore. Introdotto tramite il Decreto del MASE di luglio 2024 (DM del 23 luglio 2024 n.268) e in conformità con il Decreto-legge del 9 dicembre 2023 n. 181, prevede un prezzo calmierato dell’energia elettrica per le aziende a forte consumo di energia che realizzano nuova capacità di generazione di energia da fonti rinnovabili.
In sostanza, quelle che si impegnano a realizzare nuovi impianti fotovoltaici, eolici e idroelettrici possono chiedere in cambio al GSE l’anticipazione – per un periodo di tre anni e a prezzi contenuti – di una quota parte dell’energia elettrica rinnovabile che le installazioni produrranno in futuro e le relative garanzie di origine – con un prezzo di cessione definito -, da restituire in un arco temporale di vent’anni a decorrere dall’effettiva entrata in esercizio degli impianti.
L’energia elettrica sarà anticipata e restituita tramite contratti per differenza a due vie (CFD), firmati tra il GSE e i clienti finali energivori o i soggetti terzi interessati, in base al medesimo prezzo di cessione. Questo prezzo è stabilito dal GSE, considerando il costo efficiente medio di produzione di energia rinnovabile da impianti di dimensioni ottimali che impiegano tecnologie mature e competitive. Così concepito, il regime Energy Release 2.0 garantirà alle imprese energivore prezzi più contenuti alleggerendo la spesa elettrica supportando contemporaneamente il Paese nella crescita della capacità verde installata.