Affitti brevi, dal 2 novembre entra ufficialmente in funzione la Banca Dati delle Strutture Ricettive

Dal prossimo 2 novembre entrano ufficialmente in funzione le disposizioni relative alla Banca Dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche e del portale telematico (BDSR) del Ministero del turismo per l’assegnazione del CIN, Codice identificativo nazionale.

L’Avviso di entrata in funzione, lo ricordiamo, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, così come previsto ai sensi del comma 15, art. 13-ter, decreto-legge n. 145/2023.

Dopo la fase sperimentale della BDSR, iniziata dallo scorso giugno, che ha coinvolto man mano tutte le regioni italiane, si entra dunque nel vivo del provvedimento istituito per la tutela dei consumatori e il contrasto all’abusivismo (ai sensi dell’art. 13-quater del decreto-legge n. 34/2019).

In particolare, l’acquisizione del CIN è obbligatoria entro i termini chiariti nelle FAQ dedicate.

L’innovativa piattaforma, sviluppata dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, utilizza sistemi di interoperabilità per integrare gradualmente le banche dati regionali e delle PA in modo efficace e sicuro.

La BDSR stabilisce parametri omogenei e processi standardizzati a livello nazionale e rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela del consumatore, della concorrenza e della trasparenza del mercato, facilitando la mappatura e il monitoraggio del panorama ricettivo nazionale. Attraverso la piattaforma, con un processo semplificato, è possibile richiedere il Codice identificativo nazionale (CIN), da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica.

Effettuando l’accesso tramite identità digitale, i titolari visualizzano i dati relativi alle strutture collegate al proprio Codice Fiscale, integrano le informazioni mancanti, segnalano eventuali modifiche e ottengono il CIN.

La fase di avvio sperimentale ha consentito ai cittadini di adeguarsi con un ampio margine di anticipo agli obblighi correlati al codice identificativo, fermo restando che le disposizioni di legge sono applicabili solo a partire dal 2 novembre 2024 (sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale, come detto).

Il provvedimento riguarda potenzialmente fino a 500mila affitti: sono, infatti, tante le abitazioni che, secondo i dati Aigab, vengono pubblicizzate attualmente online in tutta Italia per le locazioni brevi e che ora saranno obbligate a dotarsi di un codice identificativo.
Chi propone in locazione una struttura senza codice identificativo rischierà una multa tra 800 e 8mila euro. Chi non utilizza il codice all’interno degli annunci rischierà una sanzione tra 500 e 5mila euro. Scatterà, poi, anche l’obbligo di dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio, oltre che di estintori portatili. In questo caso la sanzione per eventuali mancanze (fino a 6mila euro) scatterà solo per chi esercita l’attività turistica in forma imprenditoriale.
Nella prima fase, le Regioni inviano alla banca dati nazionale un set di dati minimi necessari all’identificazione della struttura. Sarà la base per la creazione dell’archivio nazionale. A corredo di questi, le Regioni potranno trasmettere altri dati. Si arriverà, così, all’interoperabilità.

Per informazioni di carattere generale sul CIN è possibile utilizzare i seguenti contatti, attivi dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18:00:

Per assistenza nella procedura telematica di richiesta del CIN è necessario utilizzare i canali di assistenza previsti dal portale BDSR.

Pubblicato il 9 Ottobre, 2024