Il sistema ricettivo e l’industria turistica nazionali saranno finalmente dotati di uno strumento di contrasto all’abusivismo e di tutela del consumatore. Ha preso il via ieri, infatti, la fase sperimentale della Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche (BDSR), istituita per la tutela dei consumatori ai sensi dell’art. 13-quater del decreto-legge n. 34/2019.
L’innovativa piattaforma, sviluppata dal Ministero del Turismo in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome, utilizza sistemi di interoperabilità per integrare gradualmente le banche dati regionali e delle PA in modo efficace e sicuro.
Dal 3 giugno 2024 possono accedere alla BDSR i titolari delle strutture e i locatori degli immobili situati nella Regione Puglia. In seguito, sul sito del Ministero sarà data notizia dell’attivazione del servizio per le altre Regioni e Province Autonome, fino a raggiungere, progressivamente, l’intero territorio nazionale.
La Bdsr stabilisce parametri omogenei e processi standardizzati a livello nazionale e rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela del consumatore, della concorrenza e della trasparenza del mercato, facilitando la mappatura e il monitoraggio del panorama ricettivo nazionale. Attraverso la piattaforma, con un processo semplificato, è possibile richiedere il Codice identificativo nazionale (CIN), da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve o turistica.
Effettuando l’accesso tramite identità digitale, i titolari visualizzano i dati relativi alle strutture collegate al proprio Codice Fiscale, integrano le informazioni mancanti, segnalano eventuali modifiche e ottengono il CIN.
La fase di avvio sperimentale consente ai cittadini che lo desiderano di adeguarsi con un ampio margine di anticipo agli obblighi correlati al codice identificativo, fermo restando che le disposizioni di legge saranno applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale.
Il provvedimento riguarda potenzialmente fino a 500mila affitti: sono, infatti, tante le abitazioni che, secondo i dati Aigab, vengono pubblicizzate attualmente online in tutta Italia per le locazioni brevi e che ora saranno obbligate a dotarsi di un codice identificativo.
Chi propone in locazione una struttura senza codice identificativo rischierà una multa tra 800 e 8mila euro. Chi non utilizza il codice all’interno degli annunci rischierà una sanzione tra 500 e 5mila euro. Scatterà, poi, anche l’obbligo di dotarsi di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio, oltre che di estintori portatili. In questo caso la sanzione per eventuali mancanze (fino a 6mila euro) scatterà solo per chi esercita l’attività turistica in forma imprenditoriale.
Nella prima fase, le Regioni invieranno alla banca dati nazionale un set di dati minimi necessari all’identificazione della struttura. Sarà la base per la creazione dell’archivio nazionale. A corredo di questi, le Regioni potranno trasmettere altri dati. Si arriverà, così, all’interoperabilità.
Tutte le informazioni sono disponibili a questo link.