Venerdì 19 luglio, presso la sede della Struttura commissariale sisma 2016 si è tenuto un incontro tra il Commissario Straordinario, Guido Castelli, il Coordinatore della Struttura di Missione sisma 2009, Cons. Mario Fiorentino, e Alfredo Maria Becchetti, Presidente di Infratel Italia, società pubblica impegnata in interventi di infrastrutturazione del Paese per il superamento del digital divide e la diffusione di servizi di connettività avanzati. Il confronto è stato l’occasione per siglare una convenzione tra le parti volta a potenziare l’infrastrutturazione di base, finalizzata all’aumento della resilienza della connessione nei 183 comuni del cratere prevista del progetto di innovazione digitale per le aree del sisma 2009 e del 2016 contenuta nella sub-misura A1.1 di NextAppennino, il Programma del Piano nazionale complementare al Pnrr per il rilancio economico e sociale delle regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e del 2016.
Con la sottoscrizione di questa Convenzione saranno realizzate azioni per un totale di 21 milioni di euro e la titolarità dei trasferimenti sarà esclusivamente in capo alla Struttura di Missione Sisma 2009.
Con la sottoscrizione della convenzione tra la Struttura di Missione per il sisma 2009, il Commissario Straordinario per il sisma 2016 e Infratel SPA è stato dato avvio ad un intervento organico di trasformazione digitale delle amministrazioni dei Comuni colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016, che consentirà una disponibilità di connessioni più performanti e costanti nel tempo. Ciò garantirà la copertura in zone, attualmente non servite dagli operatori privati, di importanza strategica per lo sviluppo dei territori, il turismo e la cultura.
La connettività, ha ricordato il commissario Castelli “è fondamentale per offrire nuovi e più efficienti servizi, sostenere il tessuto imprenditoriale dei nostri territori e valorizzarne le ricchezze, al fine di creare quelle condizioni di vita che incentivino le persone a restare nelle loro comuni. Abbiamo dunque l’opportunità di essere più attrattivi, soprattutto nei confronti dei giovani. L’Appennino centrale vuole stare al passo di quelle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro che vedono protagoniste, in particolare, proprio le nuove generazioni”.